Sorpresa delle sorprese. Il modello GFS nelle sue emissioni a lungo termine prevede un clamoroso colpo di scena. Avvertiamo subito i lettori che, stante la distanza temporale, i limiti intrinseci di una previsione a così lunga gittata e la difficoltà (soprattutto negli ultimi anni) dei modelli nel prevedere configurazioni bariche favorevoli a situazioni invernali importanti sul Mediterraneo, l’affidabilità di queste mappe non è superiore al 15%.
Tuttavia sono già diverse emissioni che, nel lunghissimo termine, non solo GFS ma anche il modello sperimentale di ECMWF sviluppato con l’intelligenza artificiale, ipotizza la formazione e il temporaneo rafforzamento di un anticiclone tra l’est europeo e la Russia, in grado di spingere verso il Mediterraneo centrale e dunque l’Italia, masse d’aria fredde di estrazione polare continentale, le più fredde che possano raggiungerci, anche quando non sono estreme (come vedremo in questo caso).
La ragione è molto semplice: non ci sono grossi ostacoli orografici da est, siamo scoperti come si dice e soprattutto quell’aria è pellicolare, cioè è quasi attaccata al suolo e dunque anche se entra “solo” una -8°C a 1500m fa comunque molto freddo anche in pianura, specie in condizioni cicloniche come si prospettano.
Tutto nascerebbe tra la Vigilia e il giorno di Natale, 25 dicembre, dalla depressione che sprofonderebbe nel Mediterraneo tra il 21 e il 22 dicembre. Essa rimarrebbe parcheggiata al meridione e nel frattempo attirerebbe a sé il freddo russo da est, che scorrerebbe sotto l’anticiclone in formazione:
Vedete i vettori freddi che rientrano quasi da ESE, una sorta di Scirocco freddo, che interagirebbe con l’aria umida raccolta sul basso Adriatico e sullo Jonio, dando vita a nevicate a bassa quota su Puglia, Calabria, Basilicata e poi Molise ed Abruzzo (in questo caso anche sino a sfiorare le coste).
Altrove farebbe freddo ma non nevicherebbe con venti di Grecale sostenuti, guardate le temperature previste a 1500m:
Una volta esauritasi l’azione del vortice ciclonico sul meridione, dal 27 dicembre riecco avanzare l’Atlantico con le sue saccature, che aveva frenato i suoi ardori, grazie ad un temporaneo rallentamento delle correnti zonali da ovest (le westerlies).
Cosa comporterebbe tutto questo? L’ingresso di una saccatura con annesso vortice ciclonico a ridosso del nord Italia e della Toscana, che porterebbe entro il 28 la neve a cadere sino a quote di pianura sul settentrione, specie sul settore occidentale e nelle prime ore anche sulle zone interne della Toscana, insomma la classica nevicata di addolcimento. Ecco il quadro barico previsto per il 27 sera:
Chiaro che il richiamo di aria mite da SSE innalzerà abbastanza repentinamente le temperature, anche se per rimuovere il freddo affluito ci vorrebbero alcune ore, dunque al nord potrebbe continuare a nevicare tranquillamente in pianura fin quasi alla fine dell’episodio.
Sembra una favola natalizia? Per ora anche a noi, però teniamone conto, perché la formazione di quell’anticiclone ad est potrebbe essere la chiave di volta per dare un senso più invernale alla fine del mese di dicembre.
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