La settimana dell’Immacolata si apre con una configurazione sinottica inequivocabile: un promontorio anticiclonico di matrice subtropicale si è prepotentemente allungato dal Nord Africa verso l’Europa centrale, inglobando interamente la nostra Penisola. Questo “gigante” barico fungerà da scudo impenetrabile contro qualsiasi tentativo di affondo perturbato.
Da lunedì 8 (Immacolata) fino a giovedì 11, assisteremo a quello che in meteorologia viene definito il paradosso dell’alta pressione invernale. Se in estate l’anticiclone è sinonimo di sole ovunque, in questo periodo dell’anno crea una netta dicotomia. Sulle Alpi, le Prealpi e gran parte dell’Appennino, il cielo sarà sereno e terso, con una visibilità eccellente e un soleggiamento continuo. Chi ha scelto la montagna per il ponte troverà condizioni ideali, quasi da cartolina. Al contrario, la Val Padana da mercoledi-giovedi diventerà la “vittima” della stabilità: l’assenza di vento favorirà il ristagno dell’umidità nei bassi strati, generando NEBBIE dense e banchi di nubi basse che, in molte aree del Piemonte, della Lombardia e del Veneto, potrebbero non dissolversi nemmeno nelle ore centrali del giorno, mantenendo un clima umido e freddo, puramente “da inversione”.
Anche le regioni tirreniche, in particolare tra la Liguria di Levante e l’alta Toscana, risentiranno di infiltrazioni umide marittime. Qui non avremo nebbia, ma cieli spesso grigi o nuvolosi (la classica “maccaja” ligure) che potrebbero dar luogo a qualche isolata pioviggine, sebbene non siano previste precipitazioni organizzate.
Anomalie Termiche: Lo Zero Termico alle Stelle
L’aspetto più eclatante di questa fase non è solo la stabilità, ma i valori termici. Siamo di fronte a un’anomalia positiva molto marcata per la seconda decade di dicembre. Le masse d’aria in arrivo sono calde in quota: questo porterà lo zero termico a schizzare verso l’alto, posizionandosi tra i 3200 e i 3500 metri, quote che solitamente registriamo a fine giugno o inizio settembre, non certo a ridosso del Natale.
Cosa comporta questo nella vita di tutti i giorni?
Montagna “Calda”: Sciare a quote medie o basse potrebbe diventare difficile su alcuni versanti esposti al sole, a causa di temperature positive anche a 2.500-3.000m metri durante il giorno.
Escursione Termica: Al Centro-Sud e nelle zone più soleggiate e collinari del Nord, le massime saliranno agilmente tra i 13°C e i 16°C, con punte di 18°C-19°C sulle Isole Maggiori e in Calabria. Di notte, però, l’assenza di nubi (dove il cielo è sereno) favorirà la dispersione del calore, portando le minime vicine allo zero nelle valli interne appenniniche.
Inquinamento: La stasi atmosferica trasformerà le grandi città del Nord (Milano, Torino, Bologna e molte altre) in camere a gas. Senza vento e pioggia a “lavare” l’aria, i livelli di polveri sottili (PM10) sono destinati a salire vertiginosamente giorno dopo giorno.
Il Weekend del 12-14 Dicembre: La Trappola Grigia
Avvicinandoci al fine settimana, la struttura anticiclonica inizierà a invecchiare, ma non a cedere. Tra venerdì 12 e sabato 13, la compressione dell’aria verso il basso (subsidenza) accentuerà ulteriormente il fenomeno delle nebbie in pianura. La visibilità potrebbe ridursi a poche decine di metri lungo l’asse del Po, rendendo la guida pericolosa e l’atmosfera cupa forse per 24 ore su 24.
Per quanto riguarda il resto d’Italia, il sole continuerà a dominare, ma attenzione a domenica 14. I modelli matematici iniziano a fiutare un lieve cedimento della pressione sul bordo orientale dell’anticiclone. Questo potrebbe favorire l’ingresso di correnti leggermente più instabili dai quadranti settentrionali. Non aspettiamoci tempeste, ma un aumento della nuvolosità sul medio-basso Adriatico e al Sud, dove non si esclude la possibilità di qualche piovasco sparso o rovescio veloce verso sera. Altrove, il “muro” reggerà ancora, ma su questo ci torneremo nuovamente.
Tendenza Oltre il 15: L’Inverno è Rimandato?
Cosa accadrà nella seconda metà del mese? Le proiezioni a lungo termine, elaborate anche grazie al supporto del nostro centro di calcolo di Meteo Italia S.r.l., suggeriscono prudenza ma tracciano una linea abbastanza chiara. Sembra che il Vortice Polare, il grande regista del freddo artico, sia molto compatto e chiuso su se stesso alle alte latitudini. Questo impedirà alle masse d’aria gelida di scendere verso il Mediterraneo.
Di conseguenza, per la settimana dal 15 al 21 dicembre, è probabile che l’Italia rimanga esposta a un flusso di correnti occidentali (zonali). Questo scenario porterebbe:
Temperature ancora superiori alle medie del periodo.
Il ritorno di perturbazioni atlantiche. Le piogge, se arriveranno, sarebbero accompagnate da venti miti di Libeccio o Scirocco, confinando la neve probabilmente solo alle quote medio-alte delle Alpi.
L’ipotesi di un’irruzione gelida capace di portare la neve in pianura o sulle coste sembra, al momento, ancora remota. L’Inverno crudo, quello che fa battere i denti, dovrà attendere ancora, forse fino ai giorni a ridosso del Natale, ma la distanza temporale impone l’uso rigoroso del condizionale.