L’alta pressione venderà cara la pelle, mostrandoci sempre il volto più mite ma spesso inquinato del dicembre italiano con smog, nubi basse, qualche nebbia e temperature superiori alla media, ma non potrà impedire il passaggio di due saccature tra il 17 e il 22 dicembre.
La saccatura di metà mese (16-17 dicembre) potrebbe venir soffocata dall’anticiclone e costretta a chiudersi a riccio, cioè a diventare una goccia fredda, a ridosso delle Isole Maggiori, come mostra la media degli scenari del modello GFS:
Le conseguenze a livello precipitativo vengono lette dal modello ECMWF sviluppato con l’intelligenza artificiale proprio per la giornata del 17; come si nota i fenomeni potrebbero risultare relegati alle Isole Maggiori, pur risultando di forte intensità, poiché impossibilitati dall’alta pressione a muoversi verso levante:
E’ comunque una previsione che dovrà essere rivista, perché la configurazione barica non convince ancora pienamente il team dei previsori di MeteoLive.it
La media degli scenari del modello GFS torna invece sul peggioramento tra il 21 e il 22 dicembre (anche qui con molti dubbi) con un’altra saccatura pronta a sprofondare sull’Italia, diventando una depressione chiusa con maltempo moderato sull’insieme del Paese, sempre associato a temperature tardo autunnali e non certamente invernali:
Ecco le conseguenze che evidenzia a livello precipitativo il modello ECMWF sviluppato con l’intelligenza artificiale proprio per la giornata del 21 con piogge sui versanti occidentali dal settentrione fin giù alla Sicilia occidentale:
Nelle ore successive potrebbero traslare lungo l’Adriatico, ma si tratta ancora di una previsione ben lungi dall’essere totalmente affidabile.
IN SINTESI
La configurazione barica sull’Europa propone scenari già visti a dicembre: l’alta pressione nell’area mediterranea che tenta di resistere alla discesa delle perturbazioni atlantiche, rese troppo veloci dalla corrente a getto nel loro movimento verso levante, per scendere di latitudine ed interessare l’Italia.
In ogni caso i modelli ipotizzano queste due “frenate” delle correnti perturbate che consentirebbero il ritorno di piogge abbastanza importanti su alcune regioni italiane intorno al 17 e poi tra il 21 e il 22, sempre però in un contesto autunnale, cioè non freddo.
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Alessio Grosso