Meteo: zero termico da “estate” tra 9 e 11 Dicembre

L’alta pressione subtropicale in arrivo nel Mediterraneo andrà un po’ a rompere le uova nel paniere, considerando che va a interrompere un prolungato periodo piovoso fondamentale soprattutto per le regioni del Centro-Sud che finalmente hanno visto i propri invasi salire gradualmente di livello. Chiaramente non sarà una settimana d’assenza di pioggia a rovinare i piani, ma il problema più grande riguarderà essenzialmente il forte aumento delle temperature atteso in alta quota per ben 7 giorni di fila.

Il forte incremento termico portato da questo campo di alta pressione sarà decisamente anomalo per il periodo. Non è, chiaramente, la prima volta negli ultimi anni che ci imbattiamo in promontori subtropicali colmi di aria tiepida africana, che con grande facilità riesce a raggiungere latitudini che fino a qualche decennio fa sembravano impossibili.

In pianura e nelle valli la percezione di questo anomalo campo di alta pressione sarà in parte mascherata dall’inversione termica tipica del periodo, ma questo non varrà per le nostre montagne e per le altissime quote.

Al di sopra dei 1500 m di altitudine si registreranno temperature tipicamente tardo primaverili, o addirittura estive, considerando che l’altezza dello zero termico è prevista schizzare oltre i 3000 m su ogni angolo d’Italia. Tra il 9 e l’11 dicembre potremmo avere il picco di caldo in quota, tanto che si prevede uno zero termico fino a 3500 o 3600 m di altitudine dalle Alpi alla Sicilia.

Questo significa che, per trovare una temperatura di 0 °C in montagna, occorrerà spingersi addirittura a quote proibitive superiori ai 3500 m. Tutta la neve presente fino a queste quote potrebbe in parte fondersi, proprio nel periodo peggiore in cui poteva capitare. Ricordiamo che un’altezza dello zero termico simile sarebbe anomala anche in estate, o quantomeno nelle estati di un tempo.

Fortunatamente qualcosa sembra muoversi attorno a metà dicembre, stante l’arrivo di nuove perturbazioni che andrebbero a riportare quantomeno un po’ di normalità lungo il nostro stivale.

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Alessio Grosso


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