Fino al 15 Dicembre: Una Stabilità Anomala che Fa Soffrire il Freddo
Mettiamo subito in chiaro il quadro iniziale: l’Italia è ancora prigioniera di un vasto e persistente blocco anticiclonico che non molla la presa. Questo non è un semplice “bel tempo”, ma una vera e propria anomalia termica. Come abbiamo visto, lo zero termico è posizionato a livelli eccezionalmente alti per dicembre, ben oltre i 3000 metri, regalando giornate tiepide in quota e temperature massime che potrebbero toccare i 15-18°C diverse regioni del centro e del sud, quasi una primavera in piena regola.
Le uniche vere vittime di questa stasi sono le regioni settentrionali, in particolare la Pianura Padana. La stabilità atmosferica favorisce l’inversione termica: aria fredda e umida stagnante al suolo, senza un filo d’aria che favorisce la concentrazione di inquinanti. Aria umida è in arrivo dalla Liguria e questo comporterà la formazione di una fastidiosa e deprimente nuvolaglia che persisterà per qualche giorno, rendendo le giornate ancora più opprimenti. Questo quadro è destinato a protrarsi fino alla fine della prima decade di dicembre e, con buone probabilità, fino a ridosso di domenica 15 dicembre.
Il Punto di Rottura: Quando Arriva il Cambiamento Dinamico
L’attenzione dei modelli previsionali si concentra sulla settimana che va dal 15 al 21 dicembre. È in questo periodo che si valuta la possibilità di un certo cambiamento delle dinamiche atmosferiche.
L’ipotesi principale, supportata da diversi centri di calcolo a lungo raggio (compreso il nostro centro di Meteo Italia S.r.l. – https://www.meteoitalia.it), è che il potente anticiclone conceda solo pause parziali:
Il Ritorno del Maltempo circoscritto tra il 16 e il 18 dicembre sulle Isole Maggiori: una saccatura non riuscirà ad abbattere il muro dell’alta pressione e andrà a concentrare la sua azione tra Sicilia e Sardegna, portando piogge localmente abbondanti.
Il secondo peggioramento potrebbe intervenire tra il 20 e il 22 dicembre con una saccatura potenzialmente in grado di affondare sull’Italia portando piogge in pianura da nord a sud e qualche nevicata in montagna sia sulle Alpi che poi sugli Appennini attorno ai 1200m, forse anche sin sotto i 1000m nella fase finale del peggioramento, specie sul basso Piemonte.
Proprio questo secondo peggioramento, di cui peraltro avevamo già parlato qui: Possibile MALTEMPO invernale con crollo dell’alta pressione: c’è una data – MeteoLive.it, potrebbe costituire un primo segnale di avvicinamento all’inverno, dopo un dicembre decisamente anomalo (ma non lontano dal comportamento degli ultimi anni).
Ecco le precipitazioni previste secondo il modello ECMWF sviluppato con l’intelligenza artificiale, dove si notano fenomeni abbondanti sul nord-ovest, lungo le regioni tirreniche e l’ovest della Sardegna, che poi potranno traslare anche verso le restanti regioni del Paese:
NEVE A BASSA QUOTA
Condizioni di omeotermia (stessa temperatura alle diverse quote) potrebbero favorire nevicate a quote anche prossime ai 600-700m sul basso Piemonte, segnatamente tra basso Torinese e Cuneese e poi sulle Alpi liguri: nevicate particolarmente copiose potrebbero cadere in questo contesto tra Limone Piemonte e il Colle di Tenda, mentre fiocchi bagnati o neve mista a pioggia non si può escludere su Cuneo. Lo vediamo da questa mappa a 1500m centrata proprio sul nord-ovest, che prevede a quella quota valori termici compresi tra 0°C e -1°C:
Stante la distanza temporale chiaramente questa previsione non può avere un’attendibilità superiore al 30% e andrà rivista in funzione anche della capacità della saccatura di sfondare sull’Italia dal 20 dicembre in poi. Chiaramente per la neve in pianura occorre ben altro, ma si tratterebbe già del primo segnale in controtendenza, in pratica l’inverno batterebbe un colpo, dopo tanti giorni di silenzio.
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