Possibile Natale col botto: spunta la NEVE dalle mappe

I modelli matematici prevedono un rallentamento delle correnti occidentali sul Continente europeo a partire da sabato 20 e per gran parte della terza decade di dicembre. Questo si potrebbe tradurre in una tendenza ad un scambio di calore tra meridiani che potrebbe dar luogo a un deciso cambiamento del tempo anche nell’area mediterranea.
In pratica ci sarebbe una frenata dei vortici ciclonici in arrivo dall’Atlantico con tendenza a tuffarsi verso il Mediterraneo. Nel contempo sull’est europeo comincerebbe a prendere forma l’anticiclone russo, pronto ad interagire con le sue masse d’aria fredda proprio con le depressioni che andrebbero a posizionarsi sull’Italia.
L’attendibilità di questa modifica così sostanziale dell’assetto barico non è ancora alta (25%), ma è certamente in crescita anche solo rispetto a 24 ore fa.
Ecco come tutto potrebbe cominciare, intorno al 22 dicembre:

Come vedete un ciclone seguirebbe l’altro alla conquista del Mediterraneo con temperature in progressivo calo, venti sostenuti, situazioni di maltempo al centro-sud con neve in Appenino a quote anche basse e soprattutto una configurazione barica che vedrebbe finalmente l’anticiclone migrare verso il Regno Unito e l’anticiclone russo prendere corpo sull’est europeo.

Ed ecco la possibile evoluzione successiva (dal 26 dicembre in poi), l’anticiclone costruirebbe il famoso “ponte di Woejkoff” con l’anticiclone russo e quel vortice freddo sull’Italia finirebbe per essere alimentato da aria molto fredda di estrazione polare continentale, con nevicate che potrebbero visitare quote molto basse dell’alto e medio Tirreno, Sardegna compresa, una situazione evidentemente estrema, ma da leggere solo in chiave di configurazione barica generale, da non prendere alla lettera:

Insomma si preannunciano potenzialmente delle feste di Natale con il botto se davvero dovesse riuscire questa “rivoluzione” dell’assetto barico, una tendenza da prendere con le molle ma da non sottovalutare.
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Alessio Grosso


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